Izzo e Pavoletti fuori dagli Europei? Incomprensibile

“Dimentichiamo tutto con un Amen!”. Miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, chiudiamo con questo verso della celebre canzone di Francesco Gabbani le mancate convocazioni per gli Europei di Armando Izzo e Leonardo Pavoletti. Intendiamoci: nessuno si era fatto ilusioni che entrambi sarebbero saliti sull’aereo della Nazionale che li avrebbe condotti in Francia. Tuttavia, considerato il […]


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“Dimentichiamo tutto con un Amen!”. Miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, chiudiamo con questo verso della celebre canzone di Francesco Gabbani le mancate convocazioni per gli Europei di Armando Izzo e Leonardo Pavoletti. Intendiamoci: nessuno si era fatto ilusioni che entrambi sarebbero saliti sull’aereo della Nazionale che li avrebbe condotti in Francia. Tuttavia, considerato il buon rendimento di entrambi nel Genoa durante l’arco della stagione, mi sarei aspettato un trattamento diverso da parte del ct Antonio Conte: li vedevo almeno nel secondo “listone” dei 28 giocatori, prima della pubblicazione del “listino” finale dei 23 prescelti per affrontare Belgio, Irlanda e Svezia.

Secondo le indiscrezioni giornalistiche, Izzo lascerà il passo a otto suoi colleghi. Tre scelte del ct non sembrano per nulla convincenti. Lorenzo De Silvestri (da considerare anche un brutto infortunio proprio in maglia azzurra contro la Croazia) ha avuto una stagione con un rendimento stagionale altalenante. Proprio nell’amichevole contro la Germania, terminata con un naufragio dell’Italia sotto un 4-1 devastante, non è che abbia fornito una gran prova: inoltre la tenuta difensiva della Sampdoria quest’anno ha lasciato molto a desiderare con 61 reti incassate, la quarta peggior retroguardia del campionato. Seconda scelta: Angelo Ogbonna che gioca nel West Ham. Ha giocato in Premier League due gare in meno del “Pitbull” rossoblù, 28 contro 30: ma soprattutto è il suo scarso impiego in Nazionale che rende inspiegabile la sua permanenza nella seconda scrematura di Conte. La sua ultima comparsa in azzurro risale al 10 ottobre 2014, gara esterna a Malta per le qualificazioni agli Europei: notoriamente i maltesi sono dei temibili avversari in attacco. Da allora più nulla: ma il ct, forse fulminato sulla via per la Francia, ha deciso che può proseguire il cammino. Dulcis in fundo arriviamo allo juventino Rugani: fino a gennaio l’enfant prodige che aveva ben figurato ad Empoli sembrava un oggetto misterioso per il tecnico Massimiliano Allegri che lo aveva relegato in panchina, tanto da ipotizzare un suo possibile prestito (si era parlato anche del Genoa). Poi riesce a trovare spazio sino a cogliere 17 presenze complessive: un numero nettamente inferiore rispetto a quelle di Izzo. In più, come il difensore del Grifone non vanta alcuna presenza nella Nazionale maggiore.

Non si capisce neppure l’esclusione di Pavogol. Le statistiche fornite dai colleghi di Primocanale sono illuminanti sulla forza del centravanti rossoblù rispetto ai preferiti (ancora potenziali, si attende l’ufficialità) da Conte. Pavoletti ha segnato 14 reti (senza rigori) in 1916 minuti giocati: in pratica una ogni 137 minuti in 25 presenze. Ciò ha fatto di lui il primo attaccante italiano nella classifica marcatori del nostro campionato. Il primo prescelto, Pellè, ma al Southampton ha realizzato 11 gol in 2171 minuti, uno ogni 190 minuti: dato decisamente inferiore a Pavoloso. L’attaccante ha partecipato alle qualificazioni. Gli avversari? Norvegia, Azerbaijan, Bulgaria e Malta, e Croazia che possedevano difese munite e notoriamente arcigne. Passiamo a Zaza: centravanti della Juventus dalle grandi potenzialità, ma relegato in panchina, visto che ha giocato soltanto 660 minuti e messo a segno 5 gol ed è rimasto a guardare anche nella finale di Coppa Italia col Milan. Gran finale con Immobile: appena 986 minuti col Torino e otto prodezze più due nei pochi scampoli di gare giocati nel Siviglia prima di tornare in granata a gennaio.

Molte delle decisioni sopra esposte sono inspiegabili, visto che il ct aveva detto che chi non giocava in campionato non poteva concorrere per l’Europeo. Eppure i due rossoblù, come avevo scritto due giorni fa, sono perfettamente compatibili col 3-5-2, modulo impiegato per la maggior parte delle gare da Conte. Ciliegina sulla torta: Izzo e Pavoletti sono al centro di numerose voci di mercato riguardanti club importanti (dunque non il Baiardo, il Principato di Seborga o La Veloce, con rispetto parlando). Ma il ct non ne vuol sapere. Bisogna augurare buona fortuna alla Nazionale per la spedizione d’Oltralpe, sperando che Conte con le sue decisioni abbia visto giusto.

Marco Liguori

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