Il Genoa bifronte ha perso: occorre un deciso cambio di passo

La squadra di Juric è stata confusionaria nel primo tempo e nel finale: ecco come è scaturita la sconfitta contro la Lazio

Marco Liguori (Pianetagenoa1893.net)

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Ieri sera abbiamo assistito, miei cari amici genoani da Bocccadasse al Mato Grosso, a un Genoa bifronte. Nel primo tempo (e sottolineo per tutta la durata della prima frazione di gioco) è scesa in campo una formazione in totale confusione di schemi e gioco: di carattere non se n’è visto. Si è rivista l’identica scena del gol di Udine: difensori fermi in area di rigore e Bastos che infila Perin. Lo stesso portiere sarà purtroppo protagonista negativo nell’azione del 2-1 della Lazio: ciò non toglie la sua buona prestazione con altri interventi. Non solo: i rossoblù non hanno effettuato neppure un tiro in porta, avvolti forse da una macumba. La Lazio non aveva brillato particolarmente: gli uomini di Inzaghi hanno tirato soltanto sei volte, ma avevano mandato un pallone nel sacco. Cinici e pratici.

Nella ripresa, è salito in cattedra Pietro Pellegri: con lui, il Grifone ha avuto il terminale necessario e imprescindibile per il gioco di Ivan Juric. Oltre ad essere un attaccante di razza lo “Zar” Pietro ha mostrato il carattere e il piglio di un veterano. La squadra ha cambiato volto, se non nel gioco, almeno nel piano del carattere e della determinazione: tutto questo nonostante l’inspiegabile cambio del tecnico a centrocampo, Cofie (mediano vero) per Brlek (che sembra essere più una mezzala o un trequartista). Così si è arrivati al 2-2 e, dopo quanto visto, era un risultato da incartare e portare a casa a occhi chiusi. E invece no: nel finale è tornato il Grifone distratto del primo tempo. E’ infatti arrivata la sorpresa negativa da parte di uno dei giocatori più esperti, Gentiletti, che con un passaggio in orizzontale ha servito Immobile che ha realizzato il 3-2 finale. Una sconfitta che preoccupa non tanto per l’avversario, decisamente più forte tecnicamente, ma per il modo in cui è maturata: mercoledì sera i rossoblù affronteranno al Ferraris il Chievo, diretto concorrente per la salvezza, e si vorrebbe che non regalassero un tempo (e qualcosa di più) ai gialloblù. Juric è chiamato a una prova d’appello e di orgoglio per far dimenticare la brutta trasferta di Udine e la gara pasticciata, per l’appunto, contro la Lazio. In tribuna si è notata la presenza di Clarence Seedorf, ex allenatore del Milan: qualcuno si è domandato del motivo della sua presenza, ma era molto probabilmente solo in visita di cortesia. Alcuni tifosi mi hanno scritto: “Ma è libero Ballardini?”. Lo è, ma questo non vuol dire che possa tornare a Pegli: Preziosi ha spiegato in settimana che Juric non è in discussione. Ora bisogna pensare soltanto alla partita infrasettimanale e, soprattutto, affrontarla senza un clima da ultima spiaggia: è il modo peggiore per far calare la nebbia vista oggi sul Ferraris e distogliere i giocatori dall’obiettivo dei tre punti. A proposito, lancio ancora l’appello della scorsa settimana: si concluda il più in fretta possibile la trattativa per la cessione. Altro appello: si risolva il caso Rigoni. Passo e chiudo!

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