Juric: “Cinici e precisi, così possiamo sbancare Cagliari”

Il tecnico croato alla vigilia di Cagliari-Genoa ha spronato la squadra: "Giochiamo bene, ma non concretizziamo, dobbiamo alzare la qualità per renderci pericolosi. Non bastano i presupposti per fare gol".

Ivan Juric (foto Valerio Pennicino/Getty Images)

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Cagliari è oramai dietro l’angolo, per il Genoa la necessità di tornare a fare punti è sempre più urgente. Juric lo sa, ma non sembra essere preoccupato, anche grazie all’attestato di stima da parte di Perinetti, il volto nuovo in seno alla società rossoblù. Proprio dall’impressione destata dal nuovo dg ha inizio l’analisi di Juric. «Quanto serve Perinetti? Al momento serve più la vittoria (ride), il risultato manca. Perinetti lo conosciamo bene, è una figura molto gradita anche per me, sa di calcio, sa dire le parole giuste, può dare tanto alla società, è un gran lavoratore».  Finalmente tutti gli elementi della rosa sono ritornati arruolabili, il Genoa ideale tanto invocato dal tecnico croato sta per prendere forma. «Il gioco del calcio dipende dai giocatori e dalla loro qualità. Izzo ha tanta qualità in entrambe le fasi di gioco, deve trovare il ritmo partita ma si è sempre allenato bene. Ha vissuto un brutto momento dal punto di vista personale, ma ora ci possiamo contare, è carico. Lapadula non so se è pronto, prima di Udine aveva già un piccolo infortunio, ha fatto una settimana con noi, lo vedo bene, ma è normale che non sia al massimo».  Genoa in difficoltà dal punto di vista dei risultati, ma la squadra appare motivata e convinta dei propri mezzi, almeno questa è la sensazione percepita da Juric durante la settimana. «Vedo tante cose positive, mancano completamente i risultati, ed è immeritato.  Ad esempio con  Inter e Lazio abbiamo  fatto bene, non raccogliendo quanto meritato. Cagliari, Milan e Napoli di seguito? Ogni partita è buona per fare punti.  Il  3-5-2 provato in settimana? Non ho provato nulla. Vi fissate troppo sul modulo, a essere fondamentale  è il modo in cui interpreti il gioco del calcio. Qualcuno dice 3-5-2 o 3-4-2-1, ma è triste se dobbiamo difendere e buttare la palla avanti. Lo puoi interpretare come facciamo noi:  giocando, facendo pressing e proponendo gioco, sinceramente non do tanta importanza ai numeri. Andremo ad affrontare un  Cagliari motivato, come noi,  perchè quando vivi un periodo negativo hai tanta voglia di vincere. Io sono veramente fiducioso, vedo come si allenano i ragazzi,  sono convinti.  La mia sensazione è che  ripeteremo una buona prestazione, con qualità e cinismo possiamo portarla a casa».  Allarme rientrato per quanto concerne Taarabt. «Precauzionalmente Abel  si è allenato un giorno a parte. Dopo 1 anno deve cominciare a farci vedere ciò che fa vedere in allenamento.  Lui sa  che può dare di più, adesso è in forma, è  tornato un giocatore di calcio vero, può dare un contributo importante».  A rendere più complicata la trasferta sarda, oltre alle difficoltà intrinseche della gara, è l’incognita legata alle condizioni fisiche  dei reduci dalle nazionali. «Zukanovic  ha giocato una partita, Pandev è sempre un’incognita quando torna dalla nazionale(ride). Sono tornati tutti motivati, anche Galabinov e Omeonga. Rigoni ha lavorato molto bene, magari prima lo criticavo, giustamente, perchè non si allenava nel modo giusto per vari motivi. Si è rimesso  in carreggiata e sta facendo molto bene. Centurion non mi sta deludendo, al momento punto su altre soluzioni.Adesso siamo tutti al completo, l’incognita è  rappresentata da Lapadadula, il resto del gruppo mi dà la sensazione di poter scegliere facilmente, si allenano tutti bene».  Il Cagliari è una delle squadre più discontinue del campionato, capace di alternare ottime prestazioni ad altre a dir poco preoccupanti. Come si affronta una formazione così imprevedibile? « È vero, a volte fanno grande prestazioni, altre volte meno. Noi dobbiamo migliorare in attacco, sotto tutti i punti di vista. Costruiamo tanto per concludere molto di meno, dobbiamo aumentare il cinismo, la  voglia di fare gol e la qualità nell’ultimo passaggio. Solo così possiamo valorizzare la manovra, altrimenti resta quella sensazione di sterilità. Dobbiamo essere più pericolosi». Cagliari-Genoa non sarà soltanto una partita tra squadre in crisi di risultato, ma anche l’occasione per ritrovare un grande ex genoano: Leonardo Pavoletti. Per l’ex bomber rossoblù Ivan Juric spende parole al miele. «Pavoletti ha vissuto un brutto anno, ha giocato poco a Napoli, ma non si discute come giocatore.  Leo è un attaccante pericoloso,  lo conosciamo bene. È letale  in area di rigore, ma sa giocare  anche fuori di essa,  in più è un bravissimo ragazzo. A parte tutto,  io vedo consapevolezza nella squadra, i ragazzi  percepiscono che fanno bene molte cose e male alcune. In questo momento paghiamo ogni errore, quindi dobbiamo ridurre al minimo la possibilità di commetterli.  La squadra sembra non  soffrire, sono consapevoli  delle proprie qualità.  Buon Galabinov contro il Bologna? Tutti noi commettiamo degli errori, lui non fa eccezione. Il  periodo  di flessione è durato poco, quando è stato ripreso ha reagito  e contro il Bologna ha fatto bene, si è allenato molto bene dopo la nazionale, giocare da titolare per il proprio paese lo ha galvanizzato».

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