Davide Balla…e canta: “Vorrei un Genoa rock, a partire dall’Atalanta”

Il tecnico rossoblu in conferenza stampa: "Con Preziosi abbiamo parlato di musica, a lui piacciono le canzoni napoletane, ed anche a me: sono un grande fan di Murolo".

Ballardini durante l'intervista prima della cena di beneficenza del Genoa per il Gaslini (Foto Pianetagenoa1893.net)

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È un Davide Ballardini rilassato e sorridente quello che ha parlato in conferenza stampa. I motivi per sorridere sono tanti, ma il tecnico ravennate, oltre a regalare battute e momenti di buon umore, dimostra di essere sempre concentrato sul presente: un presente che in questo turno di campionato risponde al nome di Atalanta. «Conta lunedì,  non quello che abbiamo fatto a Verona, giochiamo contro una squadra che si conosce bene,  hanno grandi calciatori,  una grande società e un ottimo allenatore. Pensiamo a cosa fare lunedì sera. Mi aspetto la solita Atalanta, con grande intensità e grande qualità: qualche anno fa, ho fatto anche io le coppe, si giocava la domenica pomeriggio dopo aver giocato il giovedì sera. Ora, giustamente, le partite le fai il giorno dopo ed hai la possibilità di recuperare. Mi aspetto, ripeto,  la solita Atalanta. Laxalt si è allenato e sta bene, Lapadula sta bene. Diego fino a ieri ha lavorato a parte, e lo ha fatto con  molta intensità, oggi ha giocato. Sta bene, domani abbiamo allenamento e lo valuteremo, ma la sensazione e che ci sia».  Non è stata la solita conferenza, a regalare un piccolo show è proprio il tecnico ravennate quando gli viene chiesto di cosa avesse parlato  con Preziosi nella cena avuta martedì sera. «Con Preziosi abbiamo parlato di musica, il presidente canta, Donatelli suona: è la verità, è stata una serata piacevole, ma di calcio abbiamo parlato poco. Si lavora tanto durante il gioco, la sera è giusto parlare d’altro. La nostra attenzione è rivolta alla partita, non al mercato. Quando sarà il momento parleremo d’altro.  Siamo attenti e concentrati, le difficoltà non mancano, quando sarà il momento opportuno, eventualmente, faremo certe valutazioni. Vorrei vedere il Genoa rock, abbiamo dei ragazzi rock, per me è necessario essere ordinati e organizzati, ma nell’ordine devi sentirti libero di esprimere le  potenzialità di cui disponi.  Mia mamma cantava, periodi di Nilla Pizzi. Al presidente piace la musica napoletana, ed anche a me, da Murolo in giù». Finito il momento “musicale” si è tornato a parlare di calcio, in particolare dell’effetto “Marassi”, quest’anno non ancora sfruttato. « Ho detto che abbiamo uno stadio che ci spinge, non è poco, e bisogna fare delle gran partite. Quando sei a casa tua ci sono tutti gli ingredienti per fare una buona partita, è giusta esserci sempre in ogni momento della partita.  Sento l’affetto e la stima, ma fin dal primo giorno, e mi fa tanto piacere, ma bisogna fare comunque il proprio mestiere. Di sicuro  mi danno una spinta straordinaria, ma l’attenzione è rivolta a fare bene il proprio mestiere».  Se si parla di affetto e stima da parte del popolo rossoblù nei suoi confronti, il paragone con Gasp viene ancor più  facile, considerando quanto sia ancora amato da queste parti il brizzolato allenatore della Dea. «Gasp è un ottimo allenatore, non c’è molto da aggiungere. Siamo stati  entrambi qui-forse solo la prima volta la situazione era simile-, le altre volte erano situazioni totalmente differenti».  Sette punti in tre partite, nessuno lo avrebbe immaginato considerando le premesse, ma Ballardini guarda già oltre cercando di scongiurare cali di tensione da aprte dei suoi ragazzi. «Se la squadra si rilassa, vuol dire che nessuno ha capito niente. L’attenzione,  la voglia e  la sana aggressività,  non devono mai mancare.  Insieme alle qualità che ognuno  di noi si ritrova ci  permettono di fa fare delle belle partite.  Il segreto di Goran? Quando era ragazzo lo misi fuori squadra,  sapevo che dopo 8-9 anni ciò che ha risparmiato allora me lo avrebbe restituito (ride). Battute a parte Goran è un ragazzo serio, intelligente  e che si allena alla grande, le qualità tecniche le conoscete».  Inevitabile un passaggio su Giuseppe Rossi, da qualche giorno agli ordini di Ballardini. «Rossi si sta allenando molto, alterna momenti con la squadra ad altri in cui lavora individualmente. Sta effettuando  un lavoro di tipo aerobico. Si sta affaticando molto, è necessario, sia con la squadra che individualmente.  Tutti noi non vediamo l’ora che arrivi il suo momento».  Nessun segreto negli ultimi risultati del Grifone, ma tanto lavoro, a partite dalla fase difensiva, il vero punto di forza dei rossoblù. «Vero, l’impatto della fase difensiva è stato importante. Si deve sottolineare la generosità e la disponibilità dei centrocampisti e degli attaccanti,  perchè sanno che sono i primi a dover difendere. Se ciò avviene i difensori sono aiutati. L’equilibrio è dovuto tanto a ciò che fanno attaccanti e centrocampisti, poi c’è l’attenzione dei difensori: viene tutto di conseguenza».

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