Ballardini: “La serenità dobbiamo conquistarcela, a Bologna convinti dei nostri mezzi”

Le parole del tecnico rossoblù alla vigilia di Bologna-Genoa. " Mio nonno diceva che la serenità non ti fa mangiare. Possiamo ancora migliorare: è il nostro obiettivo".

Ballardini durante l'intervista prima della cena di beneficenza del Genoa per il Gaslini (Foto Pianetagenoa1893.net)

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Il “Balla pensiero” non cambia mai, neanche quando la classifica ti sorride e il tuo nome è sulla bocca di tutti. Domani-condizioni meteo permettendo- il Genoa sarà di scena al “Dall’Ara” di Bologna. Ad attenderli la formazione di Donadoni, ricca di talento ma altalenate dal punto di vista del rendimento e delle prestazioni. Ballardini, in tutti i casi, non si fida degli emiliani, lo ha fatto capire nella conferenza di vigilia. Ecco le sue parole. «Loro attaccano e difendono con tutti i giocatori, con grande forza e fisico. Bisognerà contrapporsi da squadra con tanta, tanta umiltà. Perché ci sarà da correre tanto. Per fare tutto questo la prima qualità che devi avere è la generosità nell’essere sempre dentro la partita. Poi viene tutto il resto. Se avessimo perso tre partite il clima sarebbe stato particolare comunque. Per me domani è una partita contro una squadra con bei giocatori, forti, dietro una società seria con ambizioni. Hanno giocatori forti e giovani: sono ben costruiti. Queste difficoltà sono quelle che troveremo domani. La squadra che la società ha costruito dimostra l’ambizione, così come i giovani ambiziosi che ha: questo affronteremo domani.  Noi proveremo a riconquistare la palla nel meno tempo possibili  e magari cercare di riconquistarla il più vicino possibile alla porta avversaria, questo è ciò che si vuole raggiungere, ma non è detto che ci si riesca. Ieri Biraschi ha fatto un bell’allenamento individuale: sensazioni buone. Settimana prossima dovrebbero rientrare a metà settimana Miguel e Rossi. Questi sono i più vicini al rientro. Izzo e Taarabt sono indietro. Il primo più indietro di Adel.   Il Bologna ha giocatori temibili anche dal punto di vista delle soluzioni da lontano, non dobbiamo concedergli tanto spazio, dai 25-30 metri possono metterti in difficoltà. Hanno anche attaccanti molto rapidi e abili, centrocampisti bravi anche negli inserimenti non solo nelle conclusioni dalla distanza, sono una bella squadra ben costruita. La fase difensiva parte dalle punte, se sono i primi a condizionare il gioco  degli avversari ne beneficiano sia i centrocampisti che i difensori: è fondamentale quello che fanno i nostri attaccanti una volta persa la palla. El Yamiq lo stiamo conoscendo sempre meglio, le sensazioni sono molto buone. È un ragazzo che si fa ben volere, è attento, ha qualità: ciò ci fa pensare che sia stato un acquisto azzeccato. Se ora fatica a giocare credo sia naturale, viene da un altro campionato dove ha giocato anche tanto, un periodo di adattamento è normale e fisiologico, ma le cose vanno procedono bene e anche in maniera spedita. Noi pensiamo alla gara con il Bologna, non so quale sia la quota salvezza. Nel calcio tutto cambia velocemente, è importante ciò che faremo da oggi in avanti, non ciò che abbiamo già fatto. Le insidie climatiche non condizioneranno le mie scelte, a Bologna il campo è sempre stato bello, in tutti i casi non mi farò condizionare. La serenità, diceva mio nonno, non  ti fa mangiare(ride ndr). La serenità è una conquista faticosa e quotidiana, in tutti gli ambiti. Per essere sereno devi faticare, nel nostro caso devi allenarti bene, avere idee e serietà, allenandoci bene con determinazione e umiltà. Tutto ciò ti porta a lavorare bene. Non si parte dalla serenità, si parte da tutto il resto per conquistarti la serenità. Il clima sereno arriva se te lo sei guadagnato. Guardate i politici, promettono di tutto tranne la serenità ed hanno ragione. Conoscendo i ragazzi, vedendoli durante la settimana, non ci sono dubbi che l’atteggiamento sia sempre lo stesso. La fame, le motivazioni che sono fondamentali per affrontare bene la partita, se mancano quelle tutto il resto non conta. Se non hai quella sana rabbia, quell’umiltà che ti permette di arrivare sulla palla in un certo modo non va bene, lo vedremo. Non credo che questa squadra corra questo rischio, ma lo vedremo. Pandev ha giocato sempre bene, a prescindere dal partner d’attacco, ha sempre fatto delle grandi partite. Non ricordo una sua partita giocata sotto tono da quando siamo arrivati. Galabinov rispetto alle altre punte in organico è un giocatore diverso per fisicità e modo di interpretare il ruolo. Contro l’Inter è stata importante la prestazione. Ho visto una squadra padrona, sempre presente, molto seria. Gli altri trovano difficoltà quando ci incontrano.  La prestazione è stata importante, poi si può e si deve fare meglio, ma fare una prestazione così da squadra, con tutti i giocatori pronti nelle due fasi di gioco ti dà forza e serenità. Non ho mai pensato a cosa avrei potuto fare se fossi arrivato prima, con il mio gruppo di collaboratori abbiamo pensato solo a lavorare. Logico che la programmazione ti aiuta, puoi prendere dei giocatori sempre più funzionali al progetto tecnico, ma il calcio è strano: pensi di aver fatto bene tutto, ed invece non hai capito niente. Il presupposto comunque è sempre lo stesso: viene prima la persona, l’uomo e poi le sue qualità. Biraschi e Perin in odore di nazionale? È una grande soddisfazione e un premio per me e per  tutti noi. Se questi ragazzi vengono tenuti sotto osservazione vuol dire che tutti stiamo facendo bene».

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